E’ passato qualche anno, sono successe molte cose dall’ultima volta che ci siamo viste. Ci ritroviamo in una mattina caldissima di luglio, è l’estate del covid, vorremmo salutarci con più calore ma possiamo solo toccarci il gomito.
Paola Cipriani è una donna raffinata, mi è sempre piaciuta la sua bellezza senza artifici, naturalmente elegante, è una di quelle persone che guadagnano fascino col passare del tempo. Le sorridono gli occhi dietro la mascherina mentre mi racconta che è arrivata alla pensione, ha una voce gentile e un modo di parlare che mette tranquillità.
Non ci siamo conosciute per caso, ricordo che trovai il suo nome dopo una accurata ricerca selezionando alcune produzioni di borse in tessuti preziosi per il mio negozio; rispose alla mia mail quasi subito con una telefonata in cui sentii quella sintonia immediata che sa di buon inizio per una collaborazione.
Col marchio Trame d’arte Paola realizza cuscini, trapuntini, pochette in velluto e tessuti antichi, decorazioni con passamanerie o stampe oro, tutte creazioni originali elaborate in parte da modelli che provengono da archivi storici delle antiche famiglie fiorentine e in genere riprese da opere e oggetti di antiquariato. Articoli sempre unici, simili ma mai identici ad altri della stessa serie, caratterizzati da un gusto e una ricercatezza che parlano della storia di Firenze.
Il percorso che ha portato Paola a creare Trame d’arte è articolato e affascinante, tutto inizia a Firenze, Paola è innamorata di Firenze, è nella sua casa sui Lungarni che nascono le sue creazioni, e fu proprio in un museo fiorentino, davanti a un arazzo, che Paola decise di cambiare la sua vita.
“Ero già in una sorta di estasi all’idea di trovarmi a Firenze (…) Assorbito nella contemplazione della bellezza sublime, la vedevo da vicino, la toccavo per così dire. Ero giunto a quel livello di emozione, dove si incontrano le sensazioni celestiali date dalle arti e i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un tuffo al cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere”
dal Diario di Viaggio di Marie-Henri Beyle, meglio noto come Stendhal
Una restauratrice di arazzi da Piccole Armonie Handmade in Italy
Paola Cipriani non è figlia d’arte, il padre aveva una azienda edile e la madre era casalinga. Studia ragioneria, e fino all’età di quaranta anni si occupa di amministrazioni nel suo studio privato. Poi entra in una fase di profonda riflessione che la porta a fare delle scelte di vita importanti. Visitando una mostra resta folgorata dalla bellezza di alcuni arazzi esposti in un museo fiorentino e sente che quella può essere la sua strada. Si rimette a studiare, frequenta corsi di formazione e ha la fortuna di entrare in laboratori di restauro che lavorano su pezzi molto importanti.
“La mia insegnante – racconta Paola – era rigidissima, grazie a lei ho imparato ad avvicinarmi a queste opere con grandissimo rispetto, e questo ha portato in me anche un cambiamento interiore. Il restauro di un arazzo è un lavoro molto lungo. Le grandi dimensioni richiedono l’intervento di sette-otto persone che per mesi, intorno a un tavolo, devono raggiungere quella perfetta sintonia che le faccia procedere contemporaneamente con il lavoro.”
Questo modo di lavorare nell’artigianato rappresenta un po’ un’ anomalia, generalmente immaginiamo l’artigiano che da solo nel suo laboratorio, crea, inventa, immagina soluzioni ai problemi che via via gli si presentano. Il restauro degli arazzi richiede invece un lavoro di squadra, un team perfettamente affiatato.