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Così è chiamata la zuppa di pesce nel dialetto di Alghero che ricorda il catalano arcaico.
Nella tradizione culinaria algherese predominano le verdure, i pomodori e il pesce; la copatza è il piatto perfetto per esaltare tutti questi sapori.

La Copatza de peix era in origine il piatto tipico dei pescatori, la zuppa quotidiana fatta col pesce freschissimo di giornata. Era un piatto povero che si realizzava con quel che c’era a disposizione sul momento; la ricetta dunque cambiava ogni volta in base alla stagione e al pescato del giorno.
Quello che non mancava mai era il peperoncino di Sardegna, rosso come il corallo locale, il pomodoro e l’olio d’oliva EVO
Fra gli ingredienti fondamentali troviamo la Seba Mitja Vermella detta anche cipolla mezza rossa.
E’ la cipolla tipica di Alghero che, coltivata su terreni argillosi, viene raccolta nei mesi di giugno e luglio.
Altro ingrediente fondamentale che non mancava mai nel soffritto ad Alghero è il pomodoro secco tritato.

Ogni famiglia prepara la copatza con le sue personali varianti.
Monica mi racconta la ricetta della sua mamma, “Sicuramente la migliore di Alghero!” mi dice.
Nella sua copatza non manca mai il grongo, (Conger conger) un pesce di mare che ricorda l’anguilla ma è molto più grosso.

E’ un pesce talvolta poco apprezzato per il suo aspetto, ma ha carni sode e saporite.
Diffuso nelle acque dell’Oceano Atlantico orientale, dalla Norvegia all’Islanda fino al Senegal, è presente anche in parte del Mar Nero e nel nostro Mar Mediterraneo; può superare i due metri di lunghezza e raggiungere un peso superiore ai venti chili.
Pablo Neruda ha scritto un’ode al grongo che racconta la ricetta per prepararlo in zuppa alla maniera cilena.

Ode alla zuppa di grongo

Nel mare
Tempestoso
Del Cile
Vive il rosato grongo,
gigante anguilla
dalla nivea carne.
E nelle pentole
Cilene,
sulla costa,
nacque la zuppa
gravida e succulenta,
benefica.
Portate in cucina
Il grongo spellato,
la sua maculata pelle recede
come un guanto
e allo scoperto rimane
allora
il grappolo del mare
il grongo tenero
splende
ora nudo,
preparato
per il nostro appetito.
Adesso
Prendi
Dell’aglio,
e per prima cosa accarezza
questo avorio pregiato,
adora
la sua fragranza iraconda,
allora
lascia che l’aglio tritato
cada con la cipolla
e il pomodoro
fin quando la cipolla
avrà un colore dorato.
Nel frattempo
Cuoceranno con il vapore
I regali gamberi marini
E quando saranno arrivati
Al punto giusto,
quando si sarà rappreso il sapore
in un intingolo
formato dal succo
dell’oceano
e dall’acqua chiara
che sprizzò la luce della cipolla,
allora
che entri il grongo,
e si sommerga nella gloria,
che nella pentola
si inolii,
si contragga e si impregni.
Ora è solo necessario
Lasciare che sulla pietanza
Cada la crema
Come una rosa densa,
e al fuoco
lentamente
consegnare il tesoro
fino a quando nella minestra si siano riscaldate
le essenze del Cile,
e sulla tavola
arrivino, sposi novelli,
i sapori
del mare e della terra
in modo che in questo piatto
 tu conosca il cielo.

Pablo Neruda
Tratto da Isabel Allende, “Afrodita – Racconti, ricette e altri afrodisiaci”, Ed. Feltrinelli 2003

Ecco infine la ricetta della Copatza de peix della mamma di Monica.

Ingredienti:
Pomodori secchi, cipolla Seba Mitja Vermella, patate, prezzemolo, peperoncino, pomodori maturi.
Per il pesce: Granchio, grongo, scorfano, ragna, calamaro, pescetti di pescato, ma si possono scegliere anche altri pesci a piacimento.

Preparazione:
Per prima cosa si soffrigge il battuto di cipolla e prezzemolo con i pomodori secchi tritati.
Nel frattempo si fanno bollire le patate scolandole un po’ al dente.
Si pulisce poi il pesce e si taglia in pezzi; i granchi piccoli si tagliano in due.
Si aggiunge il pesce al soffritto e si fa rosolare un po’.
Si aggiungono i pomodori freschi tagliati a pezzi e si aggiusta di sale.
Si porta il pesce a cottura aggiungendo acqua e si lascia bollire il tutto per un po’.
Girando i pesci ogni tanto si può capire il punto di cottura.
Quando sono quasi cotti si aggiungono le patate bollite portando tutto insieme a fine cottura.
A cottura terminata si mettono da parte le patate e i pesci più grossi.
Quelli più piccoli insieme ai granchietti vengono passati al passaverdure e serviti insieme al brodo di cottura nei singoli piatti con le gallette algheresi tagliate a pezzi; in mancanza delle gallette si potrà utilizzare il pane raffermo.
Il pesce grande tolto precedentemente viene invece messo insieme alle patate su un piatto di portata e servito a parte col pane tostato.